lunedì 9 maggio 2016

Omaggi case editrici: Sonzogno

Salve, lettori! Come vanno le cose? Di recente ho ricevuto ben due romanzi in copia cartacea dalla casa editrice Sonzogno, romanzi di cui ho letto ottimi pareri e che non vedo l'ora di leggere e recensire per voi io stessa. Credo che uno di questi due romanzi verrà a Vienna con me la prossima settimana :D

Titolo: La vita segreta e la strana morte della signorina Milne
Autore: Andrew Nicoll
Editore: Sonzogno
Prezzo: 17,50€
Uscita: 25 febbraio 2016Trama: Nulla è come sembra a Broughty Ferry, tranquillo paesino sulla costa scozzese. Jean Milne, ad esempio, è una matura zitella che vive sola in una lussuosa villa di ventitré stanze (quasi tutte chiuse) ed è, per i suoi concittadini, un modello di rispettabilità. Eppure, quando viene trovata brutalmente assassinata nella sua abitazione con i piedi legati e il cranio fracassato, l'immagine pubblica, che così a lungo ha resistito, comincia a incrinarsi. Chi può avere ucciso in maniera tanto feroce una signora così riservata? E perché, di colpo, conoscenti e testimoni diventano elusivi e reticenti? E chi è l'uomo che, su carta violetta, le ha scritto, alla vigilia dell'assassinio, una lettera a dir poco personale? La notizia del crimine si diffonde rapidamente per tutta la Gran Bretagna, suscitando nei lettori delle gazzette una curiosità così morbosa che la polizia si sente subito sotto pressione: bisogna trovare un colpevole e bisogna trovarlo in fretta, anche a costo di qualche procedura non proprio scrupolosa. A indagare, con i più moderni ritrovati della scienza investigativa (siamo nel 1912), viene chiamato da Glasgow l'ispettore Trench, un esperto per i casi più difficili, affiancato dall'attento sergente Frazer, agente della polizia locale. Man mano che i due scavano nella vita della signorina Milne, i segreti della sua esistenza vengono a galla. E alla fine sarà uno shock per tutti.
Basato su una storia vera, e ricostruito grazie a una meticolosa ricerca negli archivi della polizia e nei giornali dell'epoca, questo caso viene riaperto con sapiente talento narrativo e tocchi di british humor.


Titolo: L'amore è una cosa meravigliosa

Autore: Han Suyin
Editore: Sonzogno
Prezzo: 18,00€
Uscita: 28 aprile 2016
Trama: 
Vennero versati fiumi di lacrime, nel 1955, quando uscì nelle sale L'amore è una cosa meravigliosa, con Jennifer Jones e William Holden. E tutti di nuovo piangevano quando dai jukebox risuonava la canzone composta per il film, Love Is a Many-Splendored Thing, interpretata da Andy Williams. Quasi tutti, però, ignoravano che dietro questa commovente vicenda sentimentale c'era una storia vera, raccontata nell'omonimo romanzo di Han Suyin, dottoressa metà cinese e metà europea, donna molto bella, più volte maritata, ma lacerata tra Oriente e Occidente nella sua scomoda identità di "mezzo sangue". Il romanzo, fortemente autobiografico, si svolge a Hong Kong alla fine degli anni Quaranta. Racconta la storia d'amore tra una donna cinese di buona famiglia, che ha studiato medicina nelle scuole inglesi, e un giornalista britannico residente in Asia, sposato con figli. È una relazione molto travagliata, circondata com'è dall'ostilità e dai pregiudizi della famiglia di lei e della società circostante. Sullo sfondo si agitano le passioni politiche del dopoguerra, l'epopea della guerra civile e la vittoriosa Lunga Marcia dei comunisti di Mao Zedong. L'amore è una cosa meravigliosa (1952) fu un successo mondiale, con moltissime edizioni internazionali, quattro solo in Italia, dove vinse il Premio Bancarella nel 1956. Sonzogno lo ripubblica in una nuova traduzione, arricchito da una postfazione di Renata Pisu.


Conoscete questi libri? Li avete già letti?
Quale mi consigliate di portare a Vienna con me?
Un abbraccio!

venerdì 25 marzo 2016

Acquisti librosi... da gennaio a marzo!

Cari lettori, sono imperdonabile per la mia assenza degli ultimi tempi. Capitano a tutti dei periodi meno positivi, e certamente io non ne sono esente.
Negli ultimi tempi sono stata assente prima per la sessione d'esami, che fortunatamente ho concluso in modo soddisfacente, e poi per la preparazione all'esame della patente. Superato l'esame teorico, adesso sono decisamente più libera e posso dedicarmi al pratico, al blog e al giornale, ma anche alla lettura, che ultimamente ho trascurato. Sto leggendo piuttosto lentamente.
Intanto, posso mostrarvi gli acquisti degli ultimi mesi. E preparatevi, perché ho accumulato davvero tanti bei libri da leggere! E no, questa volta non so dirvi il numero esatto... Sono perfino sicura di averne saltato qualcuno, nascosto chissà dove nella mia libreria...

Un romanzo che sono sicura di non aver fotografato perché al momento è in prestito è L'amante Giapponese di Isabel Allende, l'ultimo romanzo dell'autrice peruviana, già letto e recensito per voi.
Il primo romanzo che vi mostro è un gentilissimo omaggio della casa editrice Sonzogno, che si rivolge sempre a me per le sue ultime uscite! Non ho dubbi che La vita segreta e la strana morte della signorina Milne mi catturerà, come mi succede tanto spesso con i gialli. Dello stesso genere, due volumi della celebrissima regina del giallo Agatha Christie, la raccolta I primi casi di Poirot, che ho letto a febbraio per la challenge di Gaia, e Poirot si annoia. Ormai acquisto i romanzi della Christie ad occhi chiusi, certa che mi piaceranno.


Alla fine del 2015 lessi in prestito un bel romanzo di Catherine Dunne, Una vita diversa, che mi piacque tanto, così quando ho trovato una copia usata a pochi spiccioli di un altro romanzo della stessa autrice, La metà di niente, ho pensato di comprarlo. Lo stesso vale per il romanzo di Musso, al quale ho deciso  di dare una possibilità con Perché l'amore qualche volta ha paura.
Il prigioniero del cielo è stato un acquisto su Libraccio, per completare la trilogia iniziata con L'ombra del vento. Adesso aspetto ancora di leggere il secondo.
L'amore si impara leggendo dev'essere un simpatico saggio sull'amore e sulla letteratura, e su come quest'ultima possa servire da manuale in una storia d'amore. Non sono una gran lettrice di saggistica, ma questo libro mi ha attratto.
Il Gattopardo è stato acquistato ad un prezzo irragionevolmente basso per un libro di tale levatura, che non poteva assolutamente mancare nella mia libreria.
Una nuvola come tappeto, di Erri de Luca, e Tutti al mare sono regali di un'amica di famiglia, che ne aveva copie in più. Regali sempre graditi, i libri! Specie quando, come nel caso di De Luca, apprezzo l'autore.


Credo di essere una delle poche a non aver ancora letto Raccontami di un giorno perfetto, e già so che mi fustigherò per aver scelto ancora una volta di fidarmi del parere della rete contro il buonsenso che ormai mi mette in guardia dai romanzi young adult, spero di ricredermi. Lo stesso vale per La fabbrica delle meraviglie, che però ammetto mi ispiri molto di più. Che dite, ne è valsa la pena o ho preso due bidonate?
Una luce improvvisa è di un autore che ho già apprezzato col primo romanzo, L'arte di correre sotto la pioggia, raccontato dal punto di vista di un cane. Ho la netta sensazione che mi piacerà.
I giorni sospesi, Un giorno io e te e I misteri di Praga sono romanzi ambientati durante la Prima Guerra Mondiale, e quello che più di tutti mi attrae è sicuramente il terzo. Che titolo, e che cover!
Il segreto della bambina sulla scogliera è un altro acquisto di Libraccio, ormai compro tutto ciò che trovo della Riley o della Bomann. Adoro.
Il quadro mai dipinto è il libro con cui darò una possibilità a Massimo Bisotti, spero non si riveli un Moccia o un Volo. Voi conoscete questo autore?


Adesso tocca a voi!
Quali sono stati i vostri acquisti recenti? Scrivetemi!

martedì 15 marzo 2016

Recensione: "L'amante giapponese" di Isabel Allende

Recensione tratta dalla testata online Eroica Fenice

Titolo: L'amante giapponese
Autore: Isabel Allende
Edizione: Feltrinelli
Prezzo: 19,00€
Trama: Alma Belasco, affascinante pluriottantenne, colta e facoltosa, decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita a Lark house, una residenza per anziani nei pressi di San Francisco. In questa struttura, popolata da affascinanti e bizzarri anziani di diversa estrazione sociale, stringe amicizia con Irina, giovane infermiera moldava, di cui presto si innamorerà il nipote Seth Belasco. Ed è ai due giovani che Alma inizierà a raccontare la sua vita, in particolare la sua grande storia d'amore clandestina, quella con il giapponese Ichi, figlio del giardiniere dell'aristocratica dimora in cui ha vissuto, nonché compagno di giochi sin dalla più tenera infanzia. Sullo sfondo di un paese attraversato dalla seconda guerra mondiale, con le taglienti immagini di una storia minore - quella dei giapponesi deportati nei campi di concentramento -, si snoda un amore fatto di tempi sbagliati, orgoglio malcelato e ferite da curare, ma al tempo stesso indistruttibile, che trascende ogni difficoltà e vive in eterno nel cuore e nei ricordi degli amanti.



Isabel Allende (Lima, 1942) si è affermata come una delle più note ed importanti voci della narrativa contemporanea in lingua spagnola col suo primo romanzo, La casa degli spiriti. Da allora, la sua carriera di autrice è stata costellata di successi. Il suo recentissimo ultimo lavoro, in Italia edito Feltrinelli come i precedenti romanzi, è L’ amante giapponese.
Ancora una volta, è l’universo femminile a farsi sfondo delle vicende raccontate dalla Allende, è una voce di donna quella che risuona tra queste pagine intrise di passione, di malinconia, di rimpianto, ma anche di voglia di vivere e di riscatto.
Si tratta delle voci di due donne, Irina e Alma, la badante dell’est e la ricca pittrice annoiata, diverse per personalità ed estrazione sociale, per attitudini e per interessi, che si trovano a convivere e inspiegabilmente, attratte l’una dall’altra per quella strana alchimia che è l’affinità, si scelgono nella moltitudine umana di una casa di riposo per anziani e si trovano a condividere l’una con l’altra i ricordi più intimi, quelli inconfessabili, quelli più oscuri e inaccettabili.

Un amante giapponese, una passione da nascondere

La vita giunge all’epilogo per Alma Belasco, la ricca ed enigmatica pittrice ospite di una casa di riposo per anziani di San Francisco, in California. Apparentemente, Alma è un’anziana donna serena, apparentemente la vita le ha arriso, non le ha donato che gioie: una tranquilla esistenza borghese, un marito affettuoso, un lavoro che è in realtà uno svago,  un gran numero di viaggi in giro per il mondo.
Eppure non è tutto oro ciò che luccica, e la donna, in congedo col mondo e in ritiro volontario nella casa di riposo, sceglie finalmente di liberarsi delle convenzioni borghesi che hanno da sempre condizionato la sua vita, sceglie di aprirsi alla giovane badante, che nasconde anche lei un passato torbido, dal quale fugge.
La storia di Alma sarà per Irina uno stimolo, una via di fuga, una porta per aprirsi finalmente alla vita e lasciarsi alle spalle i brutti ricordi che la perseguitano.
Quella di Alma è la storia di una donna che è stata una bambina polacca dal passato terribile, segnato dalla perdita della sua famiglia in un campo di concentramento e dal trasferimento in un paese sconosciuto, dai ricchi zii d’America scampati all’Olocausto.
È la storia di una donna che si è aggrappata con tutte le sue forze alla vita borghese e convenzionale che le è stata proposta, come alla sola ancora di salvezza in mezzo alla confusione e alle macerie, e che alla fine ha scelto, anche a costo di rinunciare al suo io, alla sua essenza.
Ma è anche la storia di un amore contro le convenzioni del tempo, che è esploso con tutta la forza e la violenza di una passione giovanile oltre le regole, oltre le aspettative, l’unico impeto di follia al quale la giovane Alma non ha saputo rinunciare: l’amore tra la giovane Alma, figlia della ricca imprenditoria terriera di San Francisco, e l’amante giapponese, il giardiniere Ichimei.
Quello tra Alma e Ichimei è un amore impossibile, un amore inaccettabile, un amore da reprimere con forza, un amore senza futuro, che forse proprio per questo non ha saputo fermarsi fin quando era in tempo, ma che neppure ha saputo sfidare le convenzioni ed elevarsi al di sopra di esse. 
Un amore che non ha mai conosciuto il mondo fuori dalle quattro mura della stanza che ha ospitato i due amanti per cinquant’anni.

Ichimei, l’ amante giapponese, diventa così emblema di una vita di lotta silenziosa contro un’immagine di donna alla quale Alma sa di non appartenere, una parte da nascondere agli occhi del mondo, che non capirebbe, così come va nascosto un amore così forte e delicato, un amore che non reggerebbe lo scarto con la realtà implacabile che vede Alma e Ichimei appartenenti a due universi così lontani ed irraggiungibili: lei ricca moglie di un avvocato, troppo legata agli agi e alle comodità della sua vita borghese, e lui umile giardiniere giapponese.
Grazie alla comprensione di una persona amica, che ascolta senza giudicare, questo amore represso e nascosto troverà finalmente il coraggio di uscire allo scoperto e vedere la luce, di esprimersi attraverso i ricordi di una fragile donna anziana, una donna che ha combattuto per tutta la vita tra un amore avvertito come sbagliato e le apparenze da preservare e che, nella quiete e nella rassegnazione della terza età, riconosce la propria codardia e i propri errori.

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sabato 13 febbraio 2016

Comunicato stampa poesia: Euritmie di Roberta Attanasio e Salvatore Di Marzo

Agli appassionati di poesia segnalo la recente uscita di Euritmie, di Roberta Attanasio e Salvatore di Marzo, per la casa editrice Aracne.

La silloge poetica Euritmie si divide in due parti intitolate Amorosi versi e Liriche composte rispettivamente da Roberta Attanasio e Salvatore Di Marzo. La silloge consta di 60 componimenti scritti sia in forme metriche canoniche che libere. La scelta dell’uso di alcuni tra i metri dell’alta poesia italiana nasce dall’idea per cui la tradizione poetica non debba andare dimenticata e per questo gli autori hanno cercato di metterla in pratica. Per quanto riguarda i temi presenti nella raccolta, essi esprimono l’Amore e la Natura ponendo in stretto rapporto l’uomo, la vita e la felicità dando voce all’intimo sentire dell’animo umano; allo stesso modo esprimono i turbamenti, le preoccupazioni e le sensazioni provate dinanzi alle asprezze della vita. In entrambi i casi l’io lirico si esprime dando voce ai più intimi segreti dell’anima.

Lo leggerò presto per voi!

venerdì 29 gennaio 2016

Recensione: "Febbre all'alba" di Péter Gárdos


Recensione tratta dalla testata online Eroica Fenice

Titolo: Febbre all'alba
Autore: Péter Gárdos
Edizione: Bompiani
Prezzo: 17,00€
Trama: Nel luglio del 1945 un sopravvissuto della Seconda guerra mondiale raggiunge un campo profughi in Svezia. Ridotto pelle e ossa, ormai allo stremo dopo gli anni del conflitto, e nonostante i medici gli dicano che ha pochi mesi di vita Niklós, questo il suo nome, non si arrende. Sceglie di vivere. Compila una lista di 117 giovani donne, ungheresi come lui, che hanno trovato asilo in un altro campo profughi svedese e invia a ognuno di loro lettere elegantemente scritte a mano. Di una cosa è certo: una di loro diventerà sua moglie. Ispirato dalle incredibili, divertenti lettere del padre dell'autore, "Febbre all'alba" è una storia sulla speranza e sulla sorprendente forza che ogni uomo, anche nei momenti più bui, sa trarre dal desiderio di vivere e amare.


Péter Gárdosregista ungherese, dedica il suo primo romanzo, Febbre all’alba, al racconto dello straordinario incontro dei suoi genitori, due ebrei sfuggiti per miracolo all’Olocausto, sopravvissuti ai campi di sterminio e ricoverati in campi profughi svedesi.
L’autore è cresciuto senza mai conoscere la storia dei suoi genitori, né le sue origini ebraiche, da tempo nascoste e seppellite per non dover più ricordare e soffrire. Ciò fino alla morte di suo padre, Miklós Gárdos, in seguito alla quale sua madre Agnes, che nella narrazione prende il nome di Lili, gli consegna le lettere d’amore che, dopo l’orrore dei lager, ridiedero la speranza e la voglia di vivere ad un uomo e una donna dal destino apparentemente già segnato.


Febbre all’alba: lettere d’amore tra sopravvissuti all’Olocausto


Svezia, luglio 1945. Il destino di Miklós Gárdos, giovane giornalista ungherese scampato all’Olocausto per miracolo, è tristemente già segnato: tubercolosi, 6 mesi di vita e non di più. Il dottor Lindholm, del campo profughi svedese che ospita Miklós, si esprime duramente, le sue parole non lasciano spazio ad interpretazioni, né a vane speranze.
Ciononostante, il giovane giornalista non si dà per vinto: non lascerà questa terra senza aver prima conosciuto l’amore di una donna. Compila così 117 lettere, tutte identiche, destinate alle 117 donne ungheresi sopravvissute, come lui, alla Shoah, e  ospiti dei centri di recupero svedesi, nella speranza di trovare fra loro l’amore.Soltanto una ventina di ragazze risponderà alle lettere, tra loro, Lili Reich, giovanissima ragazza di Budapest trovata viva tra un mucchio di cadaveri a Bergen-Belsen, al momento della liberazione. Una miracolata, come Miklós.
Quello tra Miklós e Lili è un amore che si nutre della carta delle loro lettere, di speranza, di voglia di vivere, d’incontri fugaci che sfidano la distanza e la salute precaria.Febbre all’alba racconta l’amore, prima ancora che raccontare le atrocità dello sterminio. Celebra la vita e non racconta la morte. Celebra il miracolo e la speranza, celebra la forza della giovinezza e la ricchezza dei sentimenti, la voglia di ricominciare, di rinascere nuovamente dalle ceneri di un passato ingombrante.
Attraverso le lettere dei suoi genitori, Péter Gárdos ci racconta e testimonia un lato – tristemente – poco esplorato della vicenda, ma non per questo meno interessante: ci racconta di chi resta e lotta per riprendere la sua vita, anche se ha visto troppo, anche se ha sofferto, anche se sembra impossibile. Miklós e Lili sono stati marito e moglie per più di cinquant’anni.
Qualche volta accade, qualcuno ce l’ha fatta. Qualcuno ha sfidato un destino già segnato, ha osato credere in un futuro, ha osato sperare in un miracolo e ce l’ha fatta.

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